domenica 29 novembre 2015

Che cos'è un libro?

«Mi piacerebbe sapere», mormorò fra sé, «che diavolo c'è in un libro fintanto
che è chiuso. Naturalmente ci sono dentro soltanto le lettere stampate sulla carta, però qualche cosa ci deve pur essere dentro, perché nel momento in cui si comincia a sfogliarlo, subito c'è di colpo una storia tutta intera. Ci sono personaggi che io non conosco ancora e ci sono tutte le possibili avventure e gesta e battaglie, e qualche volta ci sono delle tempeste di mare oppure si arriva in paesi e città lontani. Tutte queste cose in qualche modo sono già nel libro. Per viverle bisogna leggerlo, questo è chiaro. Ma dentro ci sono fin da prima. Vorrei proprio sapere come.»
- La storia infinita, Michale Ende, pag. 19





E se tutto questo non ci fosse? Se le lettere e le immagini stampate fossero solo immagini, e quindi leggi e informazioni con cui l'energia che il lettore ci mette permetterebbe di creare tutto ciò con la fantasia? Sarebbe un po' come abbandonare il concetto i pre-esistenza come fece Fermi in fisica.

Ma allora che ruolo avrebbe lo scrittore? In questo caso, penso, a quello di scrivere quelle regole, quelle informazioni come fosse una nuova fisica e una chimica magica, che attragga il lettore e crei un'alchimia diversa da lettore a lettore; e lo scrivere una storia in modo coerente e chiaro è il modo per rendere più facile al lettore quell'azione, quel creare il mondo, dare vita ai personaggi unendo le due fantasie (quelle dell'autore e quelle del lettore). In questo modo, l'energia dei due che si legano, permettono alla storia e al mondo di crearsi e prendere vita, così come la massa crea le particelle che compaiono nel momento del decadimento del nucleo atomico: una sorta di analogia forse con il decadere delle idee nel mondo reale, anche se tale realtà rimane nella mente di chi legge e nella fantasia, che risulta essere più reale di quanto la si  immagini.

Il libro quindi, come contenitore di tutto ciò che vivrà nella mente del lettore per mezzo delle parole dello scrittore, è in sé, la parte cartacea del contratto viene stipulato da entrambi, in cui figurano le condizioni, le informazioni e leggi (narrative e non) che rendono possibile e accettabile la sospensione del credibile, ridefinendo ciò che questa parola vuol dire, permettendo quindi di generare una nuova realtà, nata dal compromesso e dall'unione di due menti, che tramite il libro stampato comunicano, al di là del tempo e del luogo in cui esse si trovano.